| un altro pezzo...
Sana era dentro la stanza…guardava fuori dalla finestra che dava su un giardino fiorito e ben curato. Era uno spettacolo…e quel paesaggio le dava una sensazione di pace e di speranza…anche se nel suo cuore soffriva tantissimo…non riusciva a farsi una ragione dell’incidente…non riusciva nemmeno a guardare sua madre…lei così vitale, iperattiva…non l’aveva mai vista debole, ferma in una posizione per tanto tempo, muta… e invece quei giorni la sua vita era fatta da lunghi silenzi, da lunghi sonni… Toc Toc bussarono alla porta. “Strano…è presto per la visita del dottore…chissà chi è!” - Avanti! – disse semplicemente Sana. La porta si aprì, ma non si girò subito per vedere chi fosse… Dalla finestra riflessi vide 3 persone…anzi 3 ragazzi…così dal vetro non li riconobbe…ma appena si voltò capì immediatamente chi fossero…anche se poi si rivelarono 5 ragazzi, anzi no 5 amici. Entrarono tutti nella stanza, Sana li guardò profondamente, uno per uno…gli occhi le si riempirono di lacrime, la voce le si strozzò in gola…non sapeva cosa fare poi… - Ciao Sana, amica mia! – disse con voce commossa Fuuka…Sana le andò incontro e l’abbracciò poi allungò le braccia e unì nell’abbraccio anche Aya e Margareth. Le quattro amiche si erano nuovamente ricongiunte…si misero a piangere sia per la gioia che per la tristezza di essersi ritrovate in quella triste situazione. Anche Tsuyoshi si commosse e, vedendole piangere, anche lui scoppiò in un pianto liberatorio che coinvolse persino George, che si era sempre comportato da duro in quegli anni. - Ciao amici miei! Sono così contenta di vedervi…non sapete quanto mi dispiace di essermene andata via in quel modo, ma dovevo partire…non potevo fare altrimenti! Vi ho sempre pensato però…siete sempre stati nei miei pensieri... Non avrei mai pensato che mi sareste venuti a trovare, anche perché ho sempre creduto che voi ce l’avesse con me, che fosse arrabbiati con me. Invece… - Sana ricominciò a piangere…questa volta si girò dall’altra parte per non farsi vedere…si coprì il volto con le mani, era cresciuta troppo in fretta e solo in quei momenti capiva che molta della sua infanzia l’ha persa per inseguire un sogno che poteva smettere da un momento all’altro. - No, non piangere…noi ti vogliamo bene, te ne abbiamo sempre voluto! Come puoi pensare che noi siamo arrabbiati con te? È vero ci siamo rimasti male, non lo nego, ma abbiamo capito il tuo gesto! E appena saputo che sei tornata non ci abbiamo pensato due volte di venire a trovare te e tua madre. L’amicizia va oltre la lontananza… - Margareth mentre le parlava le mise una mano sulla spalla per rassicurarla… Sana si voltò verso l’amica che nel frattempo le stava sorridendo, e anche sul suo viso stava nascendo un timido sorriso… Sana e i suoi amici rimasero insieme parecchio tempo e lei parlò di com’è la sua vita a Los Angeles, dei suoi nuovi amici, delle mille avventure che ha avuto in quei lunghissimi 4 anni lontano da loro, dalla sua vera famiglia, da tutti coloro che le vogliono bene. Erano tutti a bocca aperta, certo la vita che Sana conduceva a Los Angeles era completamente diversa a quella di Tokio…quasi la invidiavano! - Un giorno ti verremo a trovarti! Magari questa estate…per la vacanza di fine liceo! Ci pensate? Noi in America!! Chissà quante avventure, quante risate…non vedo l’ora!! – Aya era euforica…sognava il momento di atterrare in America ad occhi aperti! - Veramente io non so quando tornerò a Los Angeles…vorrei aspettare che mia madre si sia ripresa totalmente…e poi anche allora…non so se vorrò ancora andarmene via di qui…stavo pensando di abbandonare tutto! – Sana era seria…da un po’ di tempo stava pensando di tornare a casa…ma anche a Los Angeles c’erano delle persone che non voleva lasciare, come le sue nuove amiche, il suo ragazzo che prima o poi sarebbe ritornato a Los Angeles, Naozumi. Era così combattuta nell’animo…non riusciva a trovare una soluzione…il suo cuore le diceva di rimanere a casa, ma dall’altra parte le faceva capire che per la sua carriera doveva ritornare in America…ma quanto vale una carriera? Quanto è importante rispetto ad una madre, a degli amici? Vale davvero la pena rinunciare alle persone più care per inseguire quel sogno? E se poi i suoi sforzi fossero stati vani? E se quello che voleva non si sarebbe mai realizzato? Quante domande…quanti dubbi…la testa le scoppiava… Fuuka stava per parlare quando fu interrotta. – Lo sai, io conosco poco il giapponese…e forse ho capito male, anzi spero di aver capito male…non puoi rimanere a Tokio, perché…perchè non potrei mai accettare di partire senza di te! Lo capisci che io sono innamorato di te e non voglio perderti? – era Dylan…aveva sentito le ultime parole di Sana da dietro la porta…nessuno si era accorto della sua presenza…ma mentre parlava tutti lo stavano guardando incuriositi da quel ragazzo che li aveva interrotti e che si era intromesso nella loro conversazione. Sembrava addolorato…e capirono solo una frase dello sconosciuto. Lui ama Sana. Poi Fuuka lo guardò meglio…aveva un’aria familiare…già lo aveva visto da qualche parte… - Ah ma lui è il ragazzo della foto!!! È l’attore che ha fatto quel bel film…aspetta come si chiama… “Addio amore mio”!!! – gli amici di Sana guardarono Dylan con occhi rapiti…la loro amica conosceva un attore importante…e a quanto potevano capire erano anche molto intimi. - Oh Dylan… No, non hai capito male, ho veramente detto che voglio rimanere a casa mia…è da un po’ che ci penso…mi dispiace che tu lo abbia saputo in questo modo, volevo parlartene proprio stasera…! – Sana lo guardava profondamente negli occhi…anche lei prova dei sentimenti molto forti nei suoi confronti…però casa è casa… - E non ci pensi a me? Io ti amo!!! Lo capisci? Io non posso vivere senza di te…io non vivo se tu non sei accanto a me… - era arrabbiato, furioso, lei gli stava spezzando il cuore e lei non capiva nemmeno quanto le sue parole gli facessero male… - Io…io… Non lo so…sono così combattuta. – - Non sai se mi ami? È questo che mi stai dicendo? Non mi ami? Ammettilo!!! Tu non mi hai mai voluto bene…pensi ancora a lui, vero? Come puoi ancora pensare a lui dopo tutto quello che ti ha fatto, che ti ha detto? – Gli amici di Sana lo guardavano ancora più incuriositi… “ma di chi sta parlando? Chi sarà quest’altro che Sana ama? A cui pensa ancora?!” - A lui chi? – - Non fare la finta tonta, lo sai che mi dai sui nervi quando fai così…lui, lo sai bene chi : Hayama! – tutti si girarono stupiti verso Dylan…aveva proprio pronunciato il nome di Akito…no non poteva essere Sana lo ama ancora…no impossibile. - Akito??? Sono anni che non lo vedo, che non lo sento…come puoi dire una cosa del genere? Io ti voglio bene…ma non so se ti amo…e Akito non c’entra nulla in tutta questa storia, mi devi credere. – Sana aveva gli occhi lucidi, stava tremando… - Ora è meglio che te ne vai…in questo momento l’ultima cosa di cui ho bisogno è litigare mentre mia madre sta su un letto di ospedale…non hai alcun rispetto…meglio che torni a casa. – Dylan era dispiaciuto…non voleva ferirla...ma lei era diventata tutta la sua vita…non glielo aveva mai detto che l’ama, perché non è mai stato un ragazzo veramente espansivo per quanto riguarda i propri sentimenti…ma vedendola lì piccola e fragile aveva capito che l’amava più di quanto si potesse mai pensare… Dylan indugiò un po’ prima di andarsene, voleva dirle che era addolorato… ma lei non gli diede l’occasione perché gli urlò contro “VATTENE!”.
|